venerdì 29 ottobre 2010

Vincere o superarsi.

Vincere potrebbe essere una variante del latino vincìre da cui victus dove il vinto altro non sarebbe che il nemico legato e condotto in servitù. Oppure si potrebbe cercare il significato della parola nella radice wik che rimanda sempre alla guerra, al combattimento, alla forza. Per cui vincere sarebbe costringere con la forza, raccogliere i frutti della guerra.
Quindi vincere non esiste senza combattere. Anche metaforicamente. La vittoria affonda le sue radici nello scontro, nella battaglia. E' il risultato di quel moto orizzontale furibondo che permette al protagonista di travolgere e, appunto, vincere chi gli sta di fronte.
Tutto il potere di superare sta nel prefisso super, stare sopra. Anzi, in questo caso, andare sopra. Superare vuol dire salire, scalare, arrivare in cima. Sopra appunto. Non necessariamente abbattendo un nemico ma alle volte affrontando prove ben più dure. Superarsi non da scampo. Non esistono scuse che giustifichino il fallimento nel misurarsi con se stessi. Essere meglio di quello che si è stati è un dovere. Per tutti.