domenica 6 maggio 2012

CrossFitter per caso.

La storia.
“Constantly varied, high-intensity, functional movement.” Ovvero il Crossfit.
Nato da un'idea di Greg Glassman nel 1995, lo "sport del fitness" - così recita oggi lo spot di Reebok - muove i suoi primi timidi passi in California. Il primo box - questo è il nome più in voga che gli appassionati danno ai centri che si occupano esclusivamente di allenamento funzionale - apre a Santa Cruz e fino al 2003 resta l'unico. Nel 2001 Greg Glassman lancia in rete CrossFit.com, sostanzialmente una libreria dei movimenti fondamentali e delle routine di allenamento più caratteristiche e comuni del CrossFit, un diario dei workout aggiornato quotidianamente e un forum di discussione aperto a tutti.
Il programma di affiliazione parte in sordina due anni dopo la nascita del sito, nel 2003, e in ventiquattro mesi si contano solo poco meno di una ventina di box ufficiali.
È, però, proprio in quegli anni che il CrossFit inizia a farsi conoscere al grande pubblico prima statunitense e poi non solo.
Nell'estate del 2007 si da il via alla prima edizione dei "CrossFit Games". Si passa da un montepremi di poche centinaia di dollari a quasi un milione di dollari divisi tra le varie categorie in soli cinque anni. Nel frattempo il programma di reclutamento va a gonfie e vele. Ad oggi si contano più o meno 3400 box sparsi in giro per il mondo.
Questa è la verità. Nuda e cruda.
La "mia" storia.
Ho iniziato a fare CrossFit col piglio giusto a marzo, forse aprile dell'anno scorso. Mi è piaciuto subito. "Movimenti naturali. Tanta fatica. No perditempo." Questo è lo slogan che mi si é stampato nella mente fin dal primo allenamento. Ho continuato per gioco.
CrossFit LEVEL ONE Certification Course - Padova, 10.3.2012
Mi sono ritrovato addirittura sui banchi per il CrossFit LEVEL ONE Certification Course i primi giorni di marzo di quest'anno. Appena posso mi butto sul bilanciere. Challenging é forse l'aggettivo che meglio calza addosso al CrossFit.
F.A.Q. e le mie risposte.
Cos'è il CrossFit?
Come da breviario (Vd. CrossFit Training Guide), potrei dire che il CrossFit é un sistema di preparazione atletica generale basato su esercizi misurabili, osservabili e identicamente ripetibili. Ovvero migliora le performance di un atleta - ma anche di un comune mortale - senza entrare nello specifico dello sport praticato. In buona sostanza se ne frega di sapere se voi fate - come il sottoscritto - jiu-jitsu, rugby o pallanuoto. Il CrossFit poggia i piedi sull'analisi oggettiva dei dati e solo su quella decreta un effettivo miglioramento. Non esistono spiegazioni filosofiche ad hoc o soluzioni di comodo. Il primo passo é definire nel modo più preciso possibile i compiti da eseguire, il secondo é mettersi al lavoro e il terzo é confrontare il risultato con le soluzioni passate. Ad esempio, se un mese fa ho coperto correndo una distanza di 5 chilometri in 24 minuti e oggi ho fatto la stessa cosa in soli 23 minuti sono migliorato. Semplice, no?!
Chiunque può fare CrossFit?
Assolutamente sì. Il principio fondante del CrossFit é la scalabilità ovvero l'adattabilità di ogni workout alle esigenze di chi si presenta in palestra per affrontare una sessione di allenamento con serietà. Un buon allenatore studia chi ha di fronte e, come ho scritto nel capitolo precedente, gli presenta un "challenge", una sfida, disegnata su misura.
Rich Froning e Tony "Pizza" possono frequentare lo stesso box, fare entrambi CrossFit senza dover necessariamente fare gli stessi esercizi e, soprattutto, alla stessa intensità.  Per entrambi deve valere però il principio sacrosanto per cui "oggi ho provato con tutte le mie forze ad essere meglio di quanto sono stato ieri".
Il CrossFit é pericoloso?
Potrebbe esserlo. Io sono stato molto fortunato. Fin dal primo allenamento sono stato seguito da un trainer competente, Francesco Ajello. Un ragazzo giovane e capace. Un ottimo atleta e un allenatore attento. Non ho mai esagerato. Mai fatta un'indigestione di ghisa nemmeno per sbaglio. Fin qui ho solo raccolto ottimi risultati. A chiunque sconsiglierei di affidarsi all'istinto machista del "sofaretuttoio". Il rischio sarebbe quello di sfruttare un ottimo strumento, il CrossFit, in un modo sbagliato. Mi viene da dire "tutti sanno quanto la cioccolata sia buona eppure mangiarne troppa e nel momento sbagliato non solo è sconsiderato ma potrebbe essere anche molto pericoloso".
Il CrossFit e il jiu-jitsu. Quando, come e perché?
La prima cosa che mi sento di dire é che per imparare il jiu-jitsu bisogna vestire il kimono e allenarsi sulla materassina. Un bilanciere, per quanto pesante possa essere, non cercherà mai di strangolare nessuno. È vero anche che, per chi compete, presentarsi al campionato in forma é più che un dovere.
Leaderboard REGIONALS 2012 - Andrea Baggio
Detto questo, posso solo dire che dopo un anno di CrossFit mi sento più forte e la mia mobilità articolare é migliorata come mai prima.